Bozena Krol Legowska

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Il personaggio- La scultrice polacca 

 


Bozena Krol Legowska vive a Saturnia. Lavora soprattutto marmo e travertino.

"Mi piacciono le sfide. Amo la libertà e odio l'ipocrisia. Sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli per realizzare le mie opere.

Scolpisce nella quiete di Saturnia, in Toscana. Vicino casa c'è una cava di travertino dove spesso si approvvigiona, anche se il suo materiale preferito è il marmo di Carrara. Di notte spesso si sofferma a guardare le stelle con il potente telescopio del marito. E allora le capita di mettere su tela le costellazioni. Un hobby insolito, che l'ha spinta a entrare a far parte dell'associazione "Astroarte", un cenacolo di artisti che realizzano opere di carattere astronomico.

Bozena Krol Legowska è nata nel 1973 in Polonia, alle pendici dei monti Tatra, nella citta di Zakopane. Vive da vari anni a Saturnia, la città del marito. Ama l'Italia, ma si sente profondamente polacca. È reduce da una mostra alla fiera di Reggio Emilia, dove ha esposto le sue sculture: "Un'occasione importante - racconta a Stranieriinitalia.it - perché mi ha dato la possibilità di confrontarmi con altri artisti e avere il riscontro della gente".

L'amore per l'arte Bozena l'ha ereditato dal padre, esperto di sculture in legno e oggetti in ferro. Alla scuola tecnica dell'arte di Zakopane ha imparato la lavorazione a mano della stoffa e i rudimenti della pittura su vetro, sviluppata poi da autodidatta con uno stile originale e più moderno. La sua più grande passione è però la scultura, una fiamma che si è accesa in Italia. "Ero ospite a una biennale della pietra lavorata - racconta - sono rimasta folgorata dalle opere presentate. E ho voluto provare anch'io. Ho cominciato portandomi in Polonia qualche pezzo di alabastro e marmo di Carrara. Poi ho deciso di lasciare Zakopane e di trasferirmi con mia figlia nella Maremma".

A Saturnia Bozena vive in una casa di campagna, con annesso capannone adibito a laboratorio per le sue sculture. Per lavorare preferisce utilizzare materiale grezzo, buttando via solo pochi scarti . "Creo per lo più di figure umane, a volte astratte. Ma le mie opere non sono mai predefinite. Mi piace essere umile e lasciarmi guidare dalla pietra. E' lei che mi permette di muovermi verso questa o quella direzione. Io sono in ascolto dei suoi suggerimenti".

In questi mesi l'artista polacca sta già lavorando a una delle tre sculture che presenterà alla Biennale di Firenze 2007. "Si tratta della prima di tre figure femminili. E' una donna che si guarda le mani e vede che sono pulite.  Si tratta di un'opera in cui si riflettono le mie emozioni, la mia voglia di libertà e il mio disgusto per l'ipocrisia che ci circonda".

Da dove nasce, invece, l'amore per le stelle? "Guardare e dipingere le stelle - risponde - è una cosa difficile, perché gli astri sono lontani e senza un potente telescopio non se ne può ammirare la tridimensionalità. Mi piacciono le sfide. Mi sento sempre alla ricerca di nuovi stimoli per realizzare le mie opere".

Andrea Gagliardi - "Stranieri in Italia - Nasz Swiat"- Roma

(11 dicembre 2006)