Bozena Krol Legowska

28,10,0,50,1
600,600,60,1,3000,5000,25,800
90,150,1,50,12,30,50,1,70,12,1,50,1,1,1,5000
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Libertà sopite


 

 

Esprimere in poesia le volute della mente, l’ansimo dei ricordi, la fuga precipitosa verso il dietro del tempo nascosto, è facile, relativamente, perché le parole sono a volte come fumi all’orizzonte, alla mercè del vento, che le dipana e le mescola a suo piacimento, scomponendo il manent.
Fare tutto questo con del sano e robusto marmo di Carrara è impresa altrettanto rischiosa, se vogliamo, ma di sicuro spezza il cerchio deponendo sul nostro stomaco il peso ingombrante della prova provata, inamovibile.

Bozena Krol Legowska prende le distanze dalla scultura solitamente intesa perché introduce l’elemento inusuale della malleabilità della forma statica, quella che i poeti chiamano iperbole semantica, sapersi liberare dal significato coatto che a volte hanno i paradigmi. Bozena va oltre, oltre anche il realismo portato delle figurazioni, spazia nei territori del mutabile, valido esempio di surrealismo pittorico. Sì, pittorico, perché lei tratta il marmo a pennellate, raccordando le curve impossibili con espressioni dell’io che emergono da un fondale plastico e ribollente.

Non è la minuziosa levigatura delle forme che si aggrappa al realismo fotografico per simulare la simulazione del vero, e nemmeno la fuga verso un ignoto astratto che sappia decriptare l’icona originale. E’ solo una danza, nelle escrescenze della materia figurata che compongono per incanto perfino respiri del pensiero, concedendo il ludibrio di poter cambiare forma e significato quando si vuole, prerogativa della poesia.

Si librano, le motili rappresentazioni di scultrice come ectoplasmi, stilemi cangianti che ghiacciano, in un punto dell’universo, a temperature subumane, e liquefano come lava eruttata in un lento scorrere temporale astratto. Paracarri, come fossero paracarri sulla via lattea del desiderio puro, incontaminato. Cippi della contestabile visione ideale del mondo, che diventa certa e solida come polvere, di marmo.



Sergio Gabriele

FemminArt Reviev - Maionese - EnPlainAir